Un mix tra un balbuziente e Facebook, tra un sogno e un incubo, tra la noia e rare risate. In una frase: gli Academy Awards 2011. La notte degli Oscar, la prima che riesco a vedere in diretta per più di cinque ore consecutive, e qui vi pregherei di far scattare quell'applauso spontaneo da studio televisivo, non è stata proprio come speravo. Le nominations? Scontate. I presentatori (Anne Hathaway e James Franco)? Altalenanti, meglio lei perché lui è rimasto praticamente sempre nell'ombra. I vincitori? I soliti noti. E allora almeno rifacciamoci gli occhi con gli abiti... ma anche qui poco da dire.
Un'edizione che doveva essere giovane, di rinnovamento e alla fine l'unico ad essere stato davvero brillante ha 95 anni e si chiama Kirk Douglas. Una ventata di ironia su un palco fin troppo impostato. Siparietti e battute con quella dizione che l'età rende imperfetta, hanno allentato la tensione e regalato attimi di vere risate al pubblico in sala e ai milioni di telespettatori.
Detto questo... non c'è che dire: gli Oscar non fanno i grandi film ma a volte, troppo rare purtroppo, ci azzeccano. Il discorso del Re conquista 4 statuette, poche rispetto alle 12 nominations, le più importanti: Miglior Film, Miglior Regia (Tom Hooper), Miglior Sceneggiatura Originale (David Seiler) e Miglior Attore Protagonista (Colin Firth). A vedere il film ci si chiede perché non siano stati premiati anche Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush come attori non protagonisti, senza nulla togliere a Melissa Leo e Christian Bale vincitori per The Fighter. Firth balbuziente è strepitoso, meglio delle aspettative, e i suoi "compagni di set" non sono da meno. La Bonham Carter appare del tutto a suo agio nei panni della Regina: che sia di Cuori (Alice in wonderland) o Elizabeth (Il discorso del Re). Rush poi è la ciliegina sulla torta: tempi "comici" perfetti, mimica facciale ineguagliabile e un carisma degno del suo nome. Insomma un mix praticamente perfetto sotto ogni aspetto, per dirla alla Mary Poppins.
Impossibile non nominare The social network. Il mondo di facebook porta a casa tre statuette su otto nominations: Miglior Sceneggiatura non Originale (Aaron Sorkin), Miglior Montaggio (Kirk Baxter e Angus Wall) e Miglior Colonna Sonora (Trent Reznor e Atticus Ross). E questa creazione di David Fincher è sicuramente la "grande esclusa" viste le aspettative. Quello che sorprende è invece Inception che colpendo ai fianchi gli avversari porta a casa quattro premi definiti comunemente "minori", termine che odio dato che si parla di maestranze, ovvero della vera anima di ogni film. Poi a scalare il già nominato The fighter che arriverà nei prossimi giorni in Italia, Il cigno nero con Natalie Portman Miglior Attrice Protgonista, Toy Story 3 ecc.
Il rammarico più grande è non aver sentito parlare italiano almeno una di quelle statuette, ma l'unica nominata nostrana era Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore, per lei compito impossibile il battere Colleen Atwood per Alice in wonderland.
Chiusa questa lunga parentesi "cinefila" torno in me... Lacrime, sorrisi, ringraziamenti, paillettes, pietre preziose e uomini meravigliosi in smoking sono il contorno di uno spettacolo più o meno riuscito. Uno spettacolo che da 83 edizioni richiama l'attenzione del mondo intero. Uno spettacolo che ogni anno cerca di rinnovarsi ma che nella sua storia e nella sua classicità avrebbe i suoi punti di forza, se solo tutti se ne accorgessero... Perché gli Oscar sono sempre gli Oscar...
Vero
A mix between a stutterer and Facebook, between a dream and a nightmare of boredom and rare laughs. In a sentence: The Academy Awards 2011. The Oscar night, the first that I can watch live for more than five consecutive hours, and here I would ask you to take that applause spontaneously as a television studio, it was just as I hoped.The nominations? Granted. Presenters (Anne Hathaway and James Franco)? Roller-coaster ride, she better because he has remained almost always in the shadows. The winners? The usual suspects. So at least your eyes Let us go back with the clothes ... but even here not much to say.
One issue that had to be young, renewal and ultimately the only one that was really brilliant 95 years old and his name is Kirk Douglas. A touch of irony on a stage set too. Curtain and jokes with the condition that the age makes imperfect, have eased the tension and provide moments of genuine laughter to the audience and the millions of viewers.
That said ... no doubt about it: the Oscars do not make great movies but sometimes, unfortunately too rare, we guessed. The King's speech wins four statuettes, fewer than 12 nominations, the most important: Best Picture, Directing (Tom Hooper), Writer (Original Screenplay) (David Seiler) and Actor in a leading role (Colin Firth). To see the film one wonders why it has not been rewarded even Helena Bonham Carter and Geoffrey Rush as the Actor in a supporting role, without taking anything away from Melissa Leo and Christian Bale winners for The Fighter. Firth stuttering is great, better than expected, and his "companions set" are no different. Bonham Carter appears totally at ease in the role of the Queen: that of Hearts (Alice in Wonderland) and Elizabeth (The King's speech). Rush then is the icing on the cake time "comedians" perfect, unique facial expressions and charisma worthy of its name. In short, a mix practically perfect in every respect, to say to Mary Poppins.
The impossible not to mention The social network. The world of Facebook took home three statues out of eight nominations: Writer (Adapted Screenplay) (Aaron Sorkin), Film Editing (Kirk Baxter and Angus Wall) and Music (Original Score) (Trent Reznor and Atticus Ross). And this creation of David Fincher is definitely the "big excluding" given the expectations. What is surprising is that instead of hitting the hips Inception opponents took home four awards commonly defined "minor", a term I hate because it comes to workers, that is the true soul of the film. Then climb to the already named The fighter coming in a few days in Italy, The Black Swan with Natalie Portman Actress in a leading role, Toy Story 3 etc.
The biggest regret is not having heard of Italian at least one of those statuettes, but our local was the only named Antonella Cannarozzi for I am love, for her task impossible to beat Colleen Atwood to Alice in Wonderland. Closed this long period "moviegoer" I go back to me ... Tears, smiles, thanks, sequins, gemstones and beautiful men in tuxedos are the outline of a show more or less successful. A show that draws from 83 editions worldwide attention. A show that every year tries to renew itself but in its history and its classic would have its strengths, if only everyone did not know it ... Why the Oscars are still the Oscar ...
Vero
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